Il mio attimo di libertà
Non siamo che spiriti, nati in un punto imprecisato di secoli e secoli or sono che ancora vagano nell’universo nella ricerca di un cantuccio caldo dove rifugiarsi. Ora sono in questo corpo da uomo. Nessuno muore in realtà. Ogni spirito cerca casa, e continua in questa estenuante ricerca e, una volta raggiunta, ricomincia tutto. Non ci sono posti che diano la pace dell’animo che tutti vorrebbero, puoi viaggiare quanto vuoi, ma a 10000 miglia da qui scoprirai di essere lo stesso che è partito. La fortuna, se vogliamo credere nella sua presenza, è umana e come tale mortale, va e viene e noi cosa facciamo? Dovremmo passare la nostra misera vita a rammaricarci di difetti terreni, di gioie mancate e di un buio perso che non lascia scampo? No. Sono stanco di farlo, è giunta l’ora di cominciare una nuova pagina in cui parlerò solo di sorrisi ricambiati e di sorrisi strozzati, perché in fondo cos’altro resta se non questo. Basta con questi moralismi e queste paure che mi stregano l’animo fin da quando ero piccolo, se la società mi ha creato così, ebbene mi divincolerò fino a spezzare le catene che mi tengono prigioniero. Nessuno sarà mai solo, qui con me in questo momento, chissà quanti occhi mi scrutano e quante anime perse mi circondano, perse come la mia, entrate in me, assaggiate questo corpo. Sentite tutti il battito che cresce? Forza liberatevi, non sarete mai soli. E nemmeno io non lo sarò mai più. Mai più.
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