sabato, settembre 10, 2005

Un testamento

Solo brividi che percorrono la mente e non lasciano in pace il cuore. L'inutilità di essere come di esistere. Il bisogno di diventare qualcuno come tutti desiderano tranne te. La tranquillità di una fiamma nel buio. L'impossibilità di scomparire in una nuvola di cenere e volare tra gli sguardi di chi non può vederti e sotto i ponti, sfiorando l'acqua. Su fino al grande blu che racchiude tutto il bello che può esserci in questo pianeta. Sono stanco di dover essere all'altezza, di dover fare sempre la cosa giusta, di dover studiare o di dover lavorare. Di dover trovare una ragazza, scopare e farmi una famiglia. Stanco di chi comanda e della mia impossibilità di cambiare le cose. Stanco dell'idea di dover invecchiare e morire lentamente nell'ombra di una camera. Stanco di ciò che più vorrei e che non riesco ad avere. Questo è il mio testamento, un urlo lanciato contro un muro. Il suono che mi rimbalza nelle orecchie, scandisce i rintocchi delle lancette e Bam! Tutto finì con un malinconico sorriso ed il mio viso sul pavimento.